• Passa alla navigazione primaria
  • Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina
MiglioriConcimi

MiglioriConcimi

I migliori concimi e fertilizzanti per la crescita delle nostre piante e fiori

  • Home
  • Le nostre guide
  • I migliori prodotti
Home > Guide e consigli per la concimazione > Concime e fertilizzante per le piante in vaso e fiorite: che cos’è e a cosa serve

Concime e fertilizzante per le piante in vaso e fiorite: che cos’è e a cosa serve

Aprile 26, 2021 scritto da MiglioriConcimi.it Lascia un commento

Proprio come gli animali, anche le piante hanno bisogno di un regolare apporto di nutrienti per crescere, produrre fiori e frutti e mantenersi in salute. Il terreno è naturalmente ricco di tutte le sostanze necessarie al sostentamento dei vegetali ma, soprattutto quando si tratta di coltivazione in vaso, è importante concimare per far sì che la presenza dei nutrienti sia sempre abbondante. Trovandosi costretta in una porzione di terreno molto piccola, è normale che mano a mano che la pianta cresce, vada a esaurire tutte le sostanza una volta presenti nel terriccio.

Quando si concimano le piante da vaso e quante volte dovremmo farlo?
Leggi qui l’articolo che abbiamo scritto: troverai tutte le risposte a queste domande

In questo articolo: nascondi
1 Come si nutre una pianta e come si concima per farla crescere
2 Quanti e quali tipi di concimi esistono?
3 Che cos’è e come si usa il concime liquido
4 Come funzionano i concimi e i fertilizzanti microgranulari

Come si nutre una pianta e come si concima per farla crescere

Per il proprio sostentamento, le piante hanno bisogno di alcuni macronutrienti di cui il substrato è naturalmente ricco:

  • Azoto (N) che sostiene lo sviluppo vegetativo, donando foglie e fusti vigorosi
  • Fosforo (P) che aiuta la radicazione e la formazione di fiori e frutti
  • Potassio (K) che aumenta la resistenza della pianta e migliora il sapore della sua produzione

Su tutte le confezioni in commercio è presente la sigla NPK seguita dalle cifre che indicano il quantitativo di ogni elemento presente nella miscela. Per esempio, la sigla NPK 10-10-10 starà a significare una presenza di azoto, fosforo e potassio in uguali proporzioni. Oltre a questi tre elementi di base, esistono tantissimi altri microelementi che contribuiscono al benessere generale della pianta.

Tra questi troviamo il magnesio che favorisce l’equilibrio idrico e la formazione della clorofilla, il calcio che aumenta la forza dei tessuti e il manganese che stimola la crescita di radici secondarie. I fertilizzanti sono concentrati di questi elementi, in combinazioni variabili a seconda del loro utilizzo specifico, che permettono di sostenere le coltivazioni apportando i nutrienti necessari a seconda delle fasi della pianta.

Quanti e quali tipi di concimi esistono?

I concimi possono essere di natura chimica (detti “di sintesi”) o naturali, ed è possibile optare per diversi formati a seconda delle proprie esigenze e della loro praticità. Esistono quelli liquidi, in granuli, pellettati, in stick, in polvere o in fiala monodose. A prescindere dal tipo di fertilizzante che si decide di utilizzare, è importante seguire alcune regole base per portare a termine con successo la concimazione.

  • Il concime non è una medicina: se la vostra pianta presenta già segni di malessere come foglie gialle, fusto debole o rami secchi, il fertilizzante non le farà riprendere come per miracolo.
  • Rispettare le dosi riportate sulla confezione: nell’immaginario comune, più fertilizzante corrisponde a una crescita più rapida e vigorosa della pianta, ma non c’è nulla di più sbagliato! Se la carenza di un elemento fa male alla pianta, un eccesso dello stesso può risultare addirittura letale.
  • I dosaggi sono sempre direttamente proporzionali alla grandezza delle foglie e alla velocità di crescita della pianta, ragion per cui è di sicuro più saggio partire con dosaggi bassi da somministrare più di frequente, rispetto all’esatto contrario (vedi punto precedente).
  • Il concime è necessario soltanto nella fase di crescita attiva della pianta, o nel momento di produzione di fiori e frutti nel caso di un prodotto specifico per questo utilizzo.
    Pertanto, risulta inutile e dannoso distribuire il fertilizzante durante il riposo vegetativo, su piante ancora troppo giovani e con poche radici, oppure appena acquistate: queste ultime infatti, hanno già nel loro terriccio la quantità esatta di nutrienti necessari al loro sostentamento.
  • Ricordarsi di annaffiare la pianta prima di apportare qualsiasi tipo di fertilizzante: questa operazione favorirà l’assorbimento dei nutrienti.

Che cos’è e come si usa il concime liquido

Il concime liquido svolge la stessa funzione di tutti gli altri: la scelta di questa soluzione cambia le cose solo in termini di praticità, ma non di effetto finale. Il formato liquido è senza dubbio il più semplice da utilizzare, ed è anche quello più rapido per quanto riguarda l’assorbimento. I liqudi, infatti, sono i primi a venire assimilati dalle piante tramite le radici.

Per utilizzarlo, è necessario diluire il concime liquido in grandi quantità di acqua, ma le dosi precise variano da prodotto a prodotto, a seconda della pianta da trattare. Per le piante in vaso, il dosaggio classico è di un 5% di concime ogni 5L di acqua, da somministrare con regolarità ogni 2 settimane.

La diluizione in acqua serve a evitare che con l’evaporazione restino cristalli di prodotto, che ne aumenterebbero pericolosamente la concrentrazione.

Come funzionano i concimi e i fertilizzanti microgranulari

I fertilizzanti microgranulari si presentano come granelli di dimensioni variabili, all’interno dei quali è presente un’altissima concentrazione di elementi nutritivi preziosi per le piante. Proprio per questo, risultano estremamente conveninenti: ne basta poco per soddisfare il fabbisogno anche di grandi appezzamenti di terreno, a differenza di quanto accade con i concimi tradizionali.

Trattandosi di un prodotto solido, il suo assorbimento è notevolmente più lento rispetto a quanto citato per il formato liqudo: in questo caso basterà somministrarlo una volta ogni 3/6 mesi a seconda della pianta. Per i vasi di piccole e medie dimensioni, sarà sufficiente prelevare 1/2 cucchiaini da té di fertilizzante.

Come tutte le altre tipologie di concimi, anche i microgranulari possono essere di diversa natura: alcuni, come quelli a base di potassio, vanno utilizzati previa diluizione in acqua per un miglior assorbimento, mentre quelli a base di fosforo e azoto sono da utilizzare a secco, semplicemente distribuendoli attorno al fusto della pianta avendo premura di non toccarla.

Questi concentrati di elementi, infatti, hanno un’altissima fitotossicità che rischia di danneggiare irreversibilmente la pianta se entrati in contatto con fusto, radici o foglie. Per evitare inconvenienti, è bene distribuire il prodotto stando laterali alla pianta e tenendo la confezione accanto a sé, in modo che anche le micropolveri che potrebbero sollevarsi dal sacchetto non vadano accidentalmente a posizionarsi sulle foglie.

Interazioni del lettore

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Barra laterale primaria

Articoli recenti

  • Concimi e fertilizzanti a base di potassio: quali sono e come usarli
  • Come concimare le patate e quale concime utilizzare
  • Fertilizzante alle alghe brune: l’antistress naturale per le piante
  • Biostimolanti per piante: cosa sono e come si usano in agricoltura
  • Concimi granulari a lenta cessione: cosa sono e come utilizzarli

Categorie

  • Guide e consigli per la concimazione
  • I migliori concimi per piante e fiori

Footer

migliori-concimi-logo-neg

Menù di navigazione

  • Home
  • Le nostre guide
  • I migliori prodotti

Disclaimer

In qualità di affiliato Amazon, MiglioriConcimi.it riceve una commissione sui guadagni dagli acquisti idonei.

Leggi qui la nostra Privacy Policy.

Copyright © 2022 · MiglioriConcimi